È l’uomo che sta cambiando la Chiesa, il modo di essere cristiani dentro e
fuori le mura di S.Pietro e del Vaticano. E’ il successore di Pietro e vederlo
avvicinarsi piano piano, dopo aver stretto ogni mano, baciato la testolina di
ogni singolo cucciolo di uomo proteso verso di lui dalle braccia dei genitori,
ci ha fatto davvero un effetto incredibile.
È impossibile spiegare a parole cosa abbiamo provato nell’incontrare Papa Francesco detto “Cicciuzzu”, in senso di benevolenza sicula e non certo di
mancanza di rispetto, ma ci proviamo. Perché questo Papa è un amico, un padre, un fratello oltre che Cristo, questo Papa che per certi versi ricalca a mano libera San Giovanni Paolo II, ti da la
sensazione di essere in famiglia, non ti senti giudicato quando ti guarda, ti
senti amato come figlio di Dio e quindi suo fratello. Ecco senti di essere tra
fratelli e dunque ti senti quasi autorizzato a guardarlo negli occhi e dirgli
la tua vita: “Sua Santità (bacio la mano) siamo Roberto e Maria Chiara Mattina
e ci siamo sposati il 17 marzo” le parole di Roberto finiscono qui, troppo
imbranato, troppo poco giornalista in quell’ occasione così formale (vestito da
sposo) e al contempo no, ma del resto l’aura che avvolge Papa Francesco ti mette un attimo in soggezione. Spazio quindi a Lui che con
sorriso bonario chiede: “da dove venite?” Maria Chiara risponde subito: “da
Catania e volevamo dirle che preghiamo per Lei e chiediamo a Lei di pregare per
noi”.
È qui che vedi, tocchi con gli occhi e col cuore la grandezza di
quest’uomo, la benevolenza e l’amore, la sobrietà cristiana e l’umiltà
francescana in cui la Sua Chiesa si sta immergendo, perché a queste parole
Cicciuzzu ha risposto: “continuate a pregare per me che ne ho molto bisogno”. Il Papa che ti chiede di pregare per Lui fa un effetto 1000 volte amplificato
rispetto ad un qualsiasi altro prelato, è il Papa! A quelle parole
l’animo ti si intenerisce come a vedere in quella richiesta la fragilità umana
di un uomo caricato della più alta responsabilità Cattolica Cristiana,
rappresentare Cristo, morire all’altro per primo.
A quel punto nasce il momento goliardico, quello delle risate per tutti,
Roberto toglie il cilindro e lo porge al Papa dicendo: “Sua Santità
vorrei prendesse questo cilindro voglio regalarglielo” il Papa sorpreso, guarda il cilindro, poi guarda Roberto e la sua “chilata” di
brillantina fra i capelli e col sorriso dice: ”fratello, forse questo è meglio
se lo tieni tu” risate, del resto nessuno forse avrebbe indossato quel cappello
dopo aver visto i capelli di Roberto perché avrebbe dovuto farlo il Papa?, d’accordo l’umiltà, ma lì si oltrepassava ogni limite. “Almeno lo benediciamo?”
la richiesta viene immediatamente accontentata.
E dal cilindro si passa alla parte più succosa cristianamente parlando, la
benedizione della nuova famiglia, di quell’unione che Dio ha
permesso. Mani sulle spalle, capo chino, animo in ardente attesa dello Spirito
Santo. Eccolo! Il Papa bisbiglia qualcosa,
non importa non sentire le parole la cosa che conta è sentire quel che ti
arriva dall’alto. Finito? Per le persone normali si, Maria Chiara non ne ha mai
abbastanza e dopo aver salutato il Papa lo trattiene da una
mano “posso salutarla con un bacio?” Lui, immobile, inerme, si lascia
letteralmente spupazzare da quella giovane sposa innamorata di Dio e di Cristo
e quindi del Papa.
120 secondi indimenticabili. Si torna a casa con l’animo, lo spirito e il
cuore pieni di gioia, sono questi i momenti con Papa Francesco. Sì, questo
matrimonio è stato benedetto anche dal Papa!